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Novembre 27, 2023Ottobre è il mese dedicato alla sensibilizzazione ed alla prevenzione del tumore al seno.
Questa patologia rappresenta quasi il 30% di tutte le patologie oncologiche ed il report 2022 ha stimato circa 55.700 nuove diagnosi, con un incremento dello 0.5% rispetto al 2020.
I fattori di rischio sono molteplici, modificabili e non, e tra questi ritroviamo non soltanto l’età ma anche fattori genetici, fattori riproduttivi, fattori ormonali e metabolici, radiazioni , fumo e fattori dietetici.
È possibile prevenire e per farlo è indispensabile agire sui fattori di rischio modificabili, adottando uno stile di vita sano.
Nel nostro paese, il 36.9% delle donne è sedentario, il 26.8% è sovrappeso, l’11.1% obeso, il 15.3% fuma e l’8.7% consuma alcol in quantità rischiose per la salute.
Questi “comportamenti” non rientrano nell’ambito di un corretto stile di vita ed aumentano la probabilità di sviluppare non soltanto il tumore al seno ma anche patologie cronico-degenerative.
In un’ottica di prevenzione primaria, alimentazione sana ed equilibrata e costante attività fisica sono strumenti fondamentali ed il World Cancer Research Fund (WCRF) ha stilato un decalogo basato su una rigorosa revisione della letteratura scientifica e finalizzato alla riduzione del rischio della patologia oncologica.
Ma come prevenire?
– Mantenersi snelli tutta la vita. Mantenere un peso “salutare” ed un Body Mass Index (BMI) compreso tra 18.5-24.9 kg/m2 per tutta la vita.
È stato dimostrato come sovrappeso ed obesità alterino numerosi pathways ormonali e studi hanno evidenziato come in pre e post menopausa le donne sovrappeso ed obese si ammalano di più di tumore al seno rispetto alle donne normopeso.
– Mantenersi fisicamente attivi. Il WCRF raccomanda di limitare le abitudini sedentarie e mantenersi moderatamente attivi partendo da un minimo di 150 minuti di attività aerobica di intensità leggera-moderata o 75 minuti di attività aerobica vigorosa-intensa alla settimana.
Uno studio, pubblicato sul ‘British Journal of Sports Medicine’, ha evidenziato come l’incremento dell’attività fisica riduca del 41% il rischio di carcinoma mammario.
– Adottare un regime alimentare ricco di cereali integrali, verdure non amidacee, frutta e legumi. Il WCRF sottolinea come sia importante consumare alimenti che forniscano almeno 30g giornalieri di fibra e consumare almeno 5 porzioni (ca400g) giornaliere di frutta e verdura.
Numerosi studi osservazionali hanno dimostrato come l’aderenza ad un pattern alimentare di tipo Mediterraneo, caratterizzato dal consumo di cereali integrali, proteine vegetali, alimenti ricchi in grassi monoinsaturi e omega-3 (Es. pesce azzurro, frutta secca, semi oleosi, olio EVO), frutta fresca e verdura, svolga un’azione protettiva nei confronti di questa patologia.
– Limitare il consumo di cibi da “Fast Food”. È di fondamentale importanza limitare il consumo di alimenti ad elevata densità calorica.
Zuccheri semplici e grassi saturi sono considerati potenziali fattori di rischio in quanto sono in grado di aumentare i livelli circolanti di estrogeni, fattori di crescita cellulari (IGF-1) e citochine pro-infiammatorie.
– Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate/lavorate. Si suggerisce di evitare o consumare in minime quantità i salumi e le carni processate e di limitare il consumo di carni rosse a 350-500g dipeso cotto.
Una recente metanalisi, ha valutato l’associazione tra il consumo di carne rossa e processata e l’insorgenza del tumore al seno: il rischio aumenta del 6% in caso di consumo di carne rossa, del 9% in caso di consumo di carni processate ed è importante sottolineare come le tecniche di cottura utilizzate possano impattare negativamente sul rischio.
– Limitare il consumo di bevande zuccherate. Prediligere il consumo di acqua e bevande non zuccherate. Non consumare abbondanti quantità di succhi di frutta e nel caso in cui si decidesse di utilizzarli, prediligerli senza zuccheri aggiunti.
– Limitare il consumo di alcol. In un’ottica di prevenzione, l’ideale sarebbe non bere alcolici.
Lo studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) ha mostrato come con un aumento di 10g/die di etanolo (Es. calice di vino, lattina di birra, bicchierino di liquore o distillato) si assista ad un aumento del rischio pari al 4.2% del tumore al seno. Altri studi, invece, hanno mostrato come il consumo giornaliero di 10g di etanolo fosse in grado di aumentare il rischio di patologia del 5% in pre-menopausa e del 9% nel post-menopausa.
L’etanolo è in grado di aumentare le concentrazioni di estrogeni nel sangue tramite diversi meccanismi, con conseguente maggior esposizione del tessuto mammario ai loro effetti e maggior rischio di patologia.
– Per la prevenzione del cancro: non fare uso di integratori ed assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali tramite il cibo
– Per le madri: se si ha la possibilità, allattare al seno per almeno 6 mesi
– In seguito ad una diagnosi oncologica, se possibile ed in accordo con il proprio medico curante, valgono le stesse “regole” valide per la prevenzione